
Sleeping Beauty
Non più tardi di qualche giorno fa, sono stata ammaliata da una notizia che non poteva sfuggire a una mente trash come la mia: l’invenzione di iPotty. Ecco di che cosa si tratta:
Non è meraviglioso? Un vasino con tanto di supporto per iPad per intrattenere i bambini mentre fanno pipì e pupù, un modo moderno e innovativo per rendere meno traumatico l’abbandono del pannolino e l’eventuale abbandono di minore sul water. Perché, inutile dirlo, iPotty non poteva che farmi ricordare un simpatico episodio della mia infanzia.
Avevo sì e no 5 anni ed avendo già da allora manifestato velleità principesche, oltre che una certa somiglianza tra il mio visino e il mio D.D. (alias didietro), mi rifiutavo di farmi da sola il bidet. Terminate quindi le operazioni fisiologiche, iniziavo a urlare a squarciagola “HO FINITOOOOOO” in attesa che qualcuno (aliasquella santa donna di mia madre), venisse a compiere l’ignobile gesto. Un bel giorno, il destino decise di punirmi e di farmi capire che l’unico modo per diventare una principessa sarebbe stato sposare un principe: urlai infatti con tutte le mie forze che avevo terminato le operazioni di smaltimento rifiuti e mi sentii anche rispondere “un attimo Radiolina, solo un momento”. Invece passarono due ore: mia madre si dimenticò di me e quando si ricordò di avere una figlia, si ritrovò davanti La bella addormentata sul water. Se almeno avessi avuto un iPotty, mi sarei potuta intrattenere con qualche cartone animato o magari con qualche tutorial che mi spiegasse che, anche se fossi entrata in contatto con il prodotto dell’attività del mio intestino, il mio sangue sarebbe rimasto comunque blu, se non per la nobiltà di cui mi ero autoproclamata portatrice, quantomeno per la somiglianza, date le dimensioni, tra la sottoscritta e i Puffi.
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Vita vissuta