
Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte
Mia madre diceva sempre che Christopher era un bel nome perché apparteneva a un uomo buono e gentile, ma io non voglio che il mio nome abbia a niente che fare con l’essere buoni e gentili. Voglio che il mio nome significhi me.
Christopher e’ un ragazzo di quindici anni fuori dal comune: bravissimo in matematica e dotato di un’intelligenza per diversi aspetti fuori dal comune, e’ tuttavia affetto da una forma di autismo che lo rende diverso dalla maggior parte dei suoi coetanei. La sua mente va in panne se riceve troppe informazioni ed elabora dei ragionamenti che, a dispetto della propensione per la logica di Chris, sono pressoché privi di senso:
… 4 auto rosse in fila all’altra indicano una Bella Giornata, 3 auto rosse una Giornata Così Così, e 5 auto rosse una Giornata Straordinaria, mentre 5 auto gialle una Giornata Nera, ovvero una di quelle giornate in cui non parlo con nessuno e me ne sto seduto per conto mio a leggere, non tocco cibo e non Affronto Rischi.
La vita di Christopher cambia il giorno in cui viene ucciso il cane della vicina: Chris, che ama i cani
…perché erano fedeli e onesti… alcuni di loro più in gamba e più interessanti di molte persone. Steve, per esempio, che… ha bisogno che qualcuno lo aiuti a mangiare, e non sarebbe neanche capace di riportare un bastoncino
decide di indagare sull’accaduto, determinato a trovare il colpevole. Ma le sue, a volte goffe, indagini, lo portano a scoprire un segreto ben più profondo legato alla sua famiglia e a dare prova di uno straordinario coraggio.
La bravura dell’autore, Marc Haddon, sta nel raccontare le vicende attraverso la mente di Chris, senza sconfinare mai nel pietismo. Christopher sa bene di avere dei Problemi Comportamentali, come lui stesso li chiama, e riesce ad individuare esattamente che cosa gli da’ fastidio. Gli piacciono gli schemi, le mappe mentali e, soprattutto, i programmi, mentre detesta tutto ciò che può determinare delle variazioni rispetto a quanto disegnato nella sua mente. Detesta i posti nuovi perché per lui e’ necessario essere in grado di raccontare esattamente tutto ciò che vede:
Io vedo tutto. Ecco perché non mi piacciono i posti nuovi. Se sono in un posto che conosco, a casa per esempio, o a scuola, o sul pulmino, o nel negozio, o in strada, tutto quello che vedo l’ho già visto prima, e non devo fare altro che guardare le cose che sono cambiate o che sono state spostate… Ma se io vado a fare una gita in campagna e mi trovo in mezzo a un campo noto tutto… se qualcuno dopo mi avesse chiesto com’erano fatte le mucche, gli avrei chiesto di quale stava parlando, e tornato a casa sarei stato in grado di disegnarle una a una…
Ma Haddon e’ allo stesso tempo capace di illustrare con spiccato realismo le difficoltà di un genitore nella gestione quotidiana e continua di un figlio che catalizza, inevitabilmente, tutte le attenzioni e le energie di chi vive con lui. Un figlio che risulta a tratti di un egoismo sconcertante se non fosse che, appunto, tutto ciò che fa non può essere codificato secondo le categorie di chi non è affetto dalla sua malattia.
Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte e’ un romanzo sulla semplicità e sulla complessità della vita e sulla potenza di quel mistero irrisolvibile che è la mente umana.
Assolutamente consigliato.