
I baci non sono mai troppi
Mia madre – che per me è la più bella di tutte – mi ha guardata sorpresa perché non sono corsa a darle un bacio come al solito. Io stavo sulla soglia, buona buona, e stringevo forte la mano di una bambina che mamma non conosceva, come se ci avessero cucito insieme, come se, separandoci, potessimo romperci… Mamma non ha detto niente, ha preso le nostre cartelle e noi ci siamo messe a correre insieme davanti a lei. Oggi ho conosciuto la mia migliore amica.
Eva e Lucia si conoscono alle scuole elementari: Lucia, che ha da poco perso sua madre, e’ una bambina alla ricerca di un equilibrio e, soprattutto, del suo modo per metabolizzare quanto le e’ successo. Eva, invece, ha un fratello e una sorella, una mamma e un papà, e tutto quello che serve ad una bambina per vivere un’infanzia serena. È per questo che Marisol, sua madre, accoglie Lucia come fosse figlia sua e le due bambine affrontano la vita insieme, inseparabili proprio come due sorelle fino a quando un litigio le fa allontanare per anni. Si rincontrano casualmente in aeroporto e, come accade nelle migliori amicizie, basta uno sguardo per capire che tutti i rancori fanno parte del passato e che non c’è altro tempo da perdere, perché l’amicizia non va mai sprecata.
Come dalle premesse, Eva e Lucia non potrebbero essere più diverse: amorevole e dedita alla famiglia la prima, cinica e proiettata sul lavoro la seconda. Forse proprio per questo il loro rapporto funziona così bene, perché si completano, perché hanno vissuto esperienze diverse che le hanno portate ad avere una diversa visione della vita. Eppure, nella loro diversità, le cose che contano sono le stesse per entrambe. A cominciare dai baci:
E che c’è di male in un bacio?
Niente, ma dare un bacio che non volevi dare non si fa. È stupido. È come buttarlo via…
Ma i baci non sono mai troppi: non si esauriscono e non ne abbiamo una riserva limitata. Si può sempre darne altri.
Ne I baci non sono mai troppi non c’è chissà quale invenzione: è una storia come tante, assolutamente verosimile e, proprio per questo, a suo modo unica. Non ci sono grossi effetti speciali e forse poco dopo la metà del racconto si può già intuire come andrà a finire (perlomeno, io me l’ero immaginato). Ciò nonostante, e’ un romanzo di quelli che fa piacere leggere, una storia che potrebbe essere quella di una qualunque di noi, il racconto di come ci siano destini legati da un filo sottile, affinità elettive che senza troppe motivazioni si sentono a pelle e creano legami lunghi una vita.
E così, anche quando la vita stessa prende il sopravvento, ci si sente meno sperduti e meno soli, perché
… Quando una cosa e’ al suo posto, la si ritrova sempre.
Anche se, quel posto, esiste solo nel nostro cuore.