
Greetings from 2012… e non solo
Il 31 Dicembre è, come ogni anno, tempo di bilanci. Qualche giorno fa, riflettevo non solo su che cosa abbia significato per me l’anno che se ne va, ma più in generale su dove stiamo andando noi, esseri umani. Mentre, in sella al mio motorino, l’aria frizzante di un soleggiato pomeriggio cagliaritano mi schiaffeggiava la faccia, mi è infatti venuto in mente com’erano le cose qualche tempo fa, quand’ero adolescente, e come sono oggi.
Oggi c’è la raccolta differenziata e la maggior parte delle persone portano a spasso il proprio cane armate di busta e paletta per raccogliere gli escrementi; oggi abbiamo finalmente ammesso ciò che tutti, almeno da un certo momento in poi, sapevamo, che le sigarette fanno male e, perlomeno in Italia, nei locali pubblici è vietato fumare; oggi sappiamo che l’eccessivo consumo di carne è da evitare e per questo, oltre che per la crisi, anche chi potrebbe mangiarla tutti i giorni tende a limitarsi; oggi i malati di HIV possono vivere anche a lungo, se curati… quando ero piccola, l’HIV era un mostro sconosciuto di cui si sapeva poco e del quale si aveva paura anche oltre i limiti del dovuto; oggi internet ha rivoluzionato il mondo, nel vero senso della parola, tanto che da lì, dalla rete, è partita la primavera araba… l’elenco potrebbe andare avanti all’infinito e probabilmente è pure banale, chissà quante cose ancora più importanti non mi vengono in mente in questo momento.
Però il senso di questo discorso è che sono convinta che, in un modo o nell’altro, il mondo stia facendo dei passi in avanti.
Certo, ci sono le guerre, c’è chi ammazza i bambini, chi li rapisce per farne dei soldati al suo personale servizio, ci sono le ingiustizie, c’è la povertà e non voglio certo sminuire la miseria, nel senso più profondo del termine, in cui vive gran parte del genere umano.
Ciò nonostante, da privilegiata quale so bene di essere, mi sembra che non solo non tutto sia da buttare via, ma anche che, bene o male, la direzione in cui stiamo andando sia, per certi versi, quella giusta.
Persone fuori dall’ordinario ci hanno lasciato in questo 2012… penso a Lucio Dalla, da sempre uno dei miei cantanti preferiti, e non posso fare a meno di pensare a Rita Levi Montalcini, che se n’è andata ieri. Di fronte a persone così, se da una parte ti senti piccolo, piccolo, dall’altra pensi a quale immensa fortuna sia stata condividere un pezzo di vita con loro, anche se non li hai mai conosciuti, anche se non li hai mai incontrati. Perché le loro canzoni, le loro scoperte o semplicemente il loro volto e il loro nome hanno fatto parte anche della tua vita.
Ed è in questi esseri umani che io vedo un senso, che vedo la direzione. Ogni giorno ci imbattiamo in persone ignoranti, arroganti, presuntuose, ottuse, e ci arrabbiamo pensando, nei momenti di sconforto, che sia tutto uno schifo. Invece non è così. Perché dovremmo alzare lo sguardo verso chi è migliore di noi e prendere esempio.
Il primo capo che ho avuto, che poi è anche un amico, mi diceva “Radiolina, partiamo dal presupposto che l’essere umano è mediamente stupido”. Ecco, su questo io non sono d’accordo. Ho avuto modo di conoscere negli anni tante persone in gamba, tante persone da cui trarre insegnamento, ognuna per cose diverse. Certo, ho anche incontrato altrettante persone ottuse, arroganti, presuntuose. La differenza è che mentre delle persone valide mi ricordo perfettamente la faccia, il nome e il cognome, le altre appartengono a una massa indistinta che non ha lasciato in me alcun segno e che, proprio perché indistinta, non saprei quantificare. Forse per questo il mio amico diceva che l’essere umano è mediamente stupido, perché non ricordando esattamente chi sono, gli stupidi sembrano un esercito. E se poi avesse ragione lui, in fondo, che importanza ha? A noi non interessa fare breccia sull’uomo medio, noi non siamo qui per essere “l’uomo medio”. Noi siamo qui per essere persone migliori. Di chi? Beh, è semplice: di noi stessi. Noi abbiamo il dovere di essere migliori di quello che siamo. Questo non significa che dobbiamo ostinarci a lottare contro la nostra natura fino a stravolgerla, ma che dobbiamo sforzarci, per quanto possibile, di superare i nostri limiti prendendo esempio da chi, i nostri limiti, non ce li ha. Per questo, saluto il 2012 col sorriso e con un senso di gratitudine per tutte le persone eccezionali che ha messo lungo il mio cammino. E non mi riferisco solo alle nuove scoperte, ma anche alle conferme di scoperte già fatte in passato. E chiedo al 2013 di farmene incontrare tante altre, di persone, e possibilmente migliori di me, perché in questo modo diventerò migliore anch’io.
“Nella vita non bisogna mai rassegnarsi, arrendersi alla mediocrità, bensì uscire da quella zona grigia in cui tutto è abitudine e rassegnazione passiva, bisogna coltivare il coraggio di ribellarsi”.
Rita Levi Montalcini.