Da Grazia ricevuta “BLOGGER WE WANT YOU!”
“Ciao, io sono Grazia”, mi dice questa sconosciuta dall’aria familiare, mentre mi stringe la mano.
“Francesca, piacere di conoscerti”, rispondo io. Entro nella sua stanza e noto subito la scrivania piena di riviste, post-it e ritagli di giornale.
“Accomodati”, mi dice, indicandomi il divano di pelle nera alla mia destra. “Allora, dimmi in tre minuti chi è Francesca”.
“Beh, non è facile riassumere 29 anni di vita in tre minuti… ma farò del mio meglio!”, dico sorridendo.
“Avevo sei anni quando mi hanno insegnato a leggere e a scrivere. Da allora, se qualcuno mi chiedeva “cosa vuoi fare da grande?” io rispondevo “la scrittrice”. E così quando a nove anni scrissi il mio primo racconto, la mia nonna lo fece stampare e rilegare. Ora che ci penso, è stata la prima persona a prendere sul serio questa mia passione e sono convinta che, da dove si trova adesso, continui a sostenermi. Come tutti i bambini, poi, ho cambiato idea mille volte su cosa avrei fatto da grande, ma di leggere e scrivere non ho mai smesso.
A sedici anni sono entrata a far parte del gruppo di teatro della scuola e ho interpretato Le malade imaginaire di Molière, nel ruolo di protagonista. La nostra rappresentazione è stata un piccolo successo, tanto che siamo stati invitati a metterla in scena prima a Belgrado e poi a Pécs, in occasione dei festival locali di teatro francofono. Quello che il teatro mi ha lasciato è l’attenzione per i dettagli del modo di parlare e gesticolare delle persone, assieme all’idea che quella che viviamo sia solo una delle infinite vite possibili a nostra disposizione. E naturalmente l’amore per il francese, che ho continuato a studiare assieme all’inglese e allo spagnolo.
Passano altri dieci anni e mi ritrovo ventiseienne con un romanzo fra le mani. Da qui nasce la mia tesi di laurea e il mio viaggio, prima mentale e poi fisico, a Sarajevo. E’ forse esagerato dire che quel libro mi ha cambiato la vita, ma sicuramente l’ha arricchita in un modo che nemmeno io mi so spiegare. E mi ha ricordato una volta di più per quale motivo vale la pena scrivere.
A 28 anni, mentre lavoro nella mia amata Cagliari, mi accorgo che mi manca qualcosa e trovo il coraggio di inseguire il mio sogno. Mi trasferisco a Milano, dove frequento un Master in Marketing, Comunicazione e Digital Strategy e qui scatta la scintilla: la scrittura creativa applicata ai social media. Di questo, mi piacerebbe fare un lavoro. Nell’attesa che succeda qualcosa, decido di smettere di scrivere cose soltanto per me e di aprire un blog in cui raccontare a tutti ciò che vedo, sento, penso”.
“Va bene Francesca, ho capito un po’ chi sei e cosa hai fatto… ma perché dovremmo scegliere come blogger te e non un’altra persona?”.
“Beh, non posso dirvi per quale motivo non scegliere qualcun altro, perché probabilmente fuori da quella porta ci sono candidati che meritano quanto e più di me. Quello che posso dirvi è che se per ventinove anni ho amato tanto leggere e scrivere, ci sono buone probabilità che farlo continuerà a piacermi”.
“Oltre a questo? Qualcosa di particolare, una passione che non hai raccontato?”.
“In effetti, ho omesso di dire che mi piace molto vivere, nel senso più ampio del termine. Ma lo davo per scontato… altrimenti, di cosa potrei alimentare la mia scrittura?”.

AAA AMICI AIUTATEMI!!!
Cari lettori, con questo post mi sto candidando al concorso di GRAZIA per diventare blogger ufficiale di GRAZIA.IT! Ho bisogno del vostro aiuto…VOTATEMI!!! Al momento non è ancora possibile farlo, ma vi avviserò non appena ci saranno novità.
Vi ringrazio ancora una volta per la pazienza che avete nel supportare e sopportare i miei scritti!
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